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La Lotus-Renault,con un comunicato ufficiale, ha annunciato di aver firmato un contratto biennale con Kimi Raikkonen.
Iceman,dunque, torna in F1 dopo due anni nel mondiale rally con la Citroen, due stagioni durante le quali ciclicamente il suo nome è stato accostato a diverse scuderie per un possibile ritorno nella massima serie: si era pensato nel 2010 di un possibile approdo in RedBull al posto di Webber nel caso l’australiano avesse deciso di ritirarsi, a più riprese si è parlato di un interessamente proprio della Lotus per affiancare e poi per sostituire Kubica (ma il finlandese,attraverso il suo manager, smenti’ seccamente accusando il team diretto da Boullier di sfruttare il suo nome per farsi pubblicità),infine con insistenza si è ipotizzato il passaggio alla Williams. (altro…)

Premessa. Prima che si possano scatenare fraintendimenti con gli “Hamiltoniani” e quindi conseguenti polemiche, voglio precisare che questo post non vuole criticare,offendere o denigrare l’inglese e che il contatto Hamilton/Massa di domenica scorsa serve soltanto e puramente come spunto per svolgere una considerazione di portata generale sulle valutazioni disciplinari dei commissari sportivi.
Sempre a scanso di equivoci si vuole, inoltre, ribadire quanto già riportato nei precedenti post e commenti dei giorni scorsi: ad opinione di chi scrive quel contatto è stato assolutamente non intenzionale e dovuto al fatto che Lewis,come dichiarato a fine gara, non ha visto Felipe (scusandosi molto sportivamente) e quindi bene hanno fatto i commissari a giudicarlo come semplice contatto di gara senza prendere provvedimenti disciplinari. (altro…)

immagine tratta dal sito http://www.motorsport.com

Le ragioni di un cambiamento. Fino alla stagione scorsa il nuovo format delle qualifiche introdotto a partire dal 2006 con tre manches ad eliminazione progressiva, ci aveva abituato ad una costante: salvo alcuni casi eccezionali,chi veniva estromesso nel primo segmento vedeva in buona parte compromessa la gara.
Al pilota incappato nell’eliminazione in Q1,stante la cronica difficoltà nel realizzare sorpassi,non restava che cercare di allungare il più possibile il primo stint (caricando più carburante -quando c’erano ancora i rifornimenti- e montando le gomme più dure),confidando magari in una gara caratterizzata da safety-car o condizioni meteo particolari.
Quest’anno,invece, due nuove variabili sono intervenute a modificare il quadro complessivo: il drs e le gomme Pirelli. (altro…)

immagine tratta dal sito http://www.motorsport.com

Tra i tanti motivi d’interesse del Gran Premio d’Italia (la vittoria perentoria di Vettel,il dominio Red Bull perfino in una pista sulla carta sfavorevole,il duello Schumacher-Hamilton,la partenza-capolavoro di Alonso costretto,poi, ad arrendersi ai limiti della Ferrari,la solita prova di maturità di Button e cosi via) c’è sicuramente anche il fatto che -a distanza di 18 anni dal Gp di Australia 1993- il cognome Senna ritorna nella classifica di piloti a punti in una prova della massima categoria:allora si trattò dell’ultima vittoria del mitico Ayrton,oggi,invece, del primo piazzamento utile del nipote Bruno.
La sua storia vale certamente la pena di essere raccontata: Bruno Lalli Senna,figlio della sorella di Ayrton,Viviane,nasce a San Paolo il 15 ottobre 1983.
Proprio lo zio lo introduce al kart sfidandolo nella pista ricavata nella fazenda di famiglia: “Magic” non concede nessuna indulgenza al nipotino arrivando a zavorrargli il kart per far si che non si avvantaggi per via del peso minore!
Ayrton sembra veramente convinto delle potenzialità di Bruno tanto da pronunciare la celebre frase:” Se credete che io sia bravo,aspettate di vedere mio nipote..”
Ma la morte del brasiliano in quel tragico weekend di Imola del 1994,seguita dalla scomparsa del padre di Bruno in un incidente motociclistico l’anno dopo,bloccano la carriera del ragazzo per oltre dieci anni:la famiglia gli vieta di correre.
Ormai ventunenne nel 2004,in occasione del 10º anniversario della morte di Ayrton, Bruno guida Lotus 98T, che lo zio portò in gara nel 1986,ad Interlagos, in occasione del GP di F1.
La fiamma,probabilmente mai spenta,ha ripreso ormai vigore e Bruno,grazie all’aiuto di Berger,ottimo amico di Ayrton,riesce a testare una Formula Bmw e a debuttare nella serie inglese,disputando gli ultimi tre appuntamenti,ottenendo 2 sesti posti e 2 giri veloci.
Dopo una buona apparizione al Gp di Macao di Formula 3 (concluso al secondo posto),Bruno si cimenta nella serie inglese per due stagioni nel team di Raikkonen:il primo anno è decimo con una pole e due podi,il secondo anno (con più esperienza e con un motore Mercedes più competitivo del Mugen-Honda della stagione precedente) è terzo,con 5 vittorie, 9 podi, 3 pole position e 5 giri veloci.
Nel 2006 partecipa inoltre alla gara di Formula 3 di supporto al Gp d’Australia di F1,vincendo tre manches su quattro,e alla prova di Montecarlo della Porsche Supercup,dovendosi però ritirare per un problema tecnico.
Nel biennio 2007-2008 Bruno è in Gp2: conclude ottavo la prima stagione,affrontata col team Arden, con 1 vittoria e tre podi,mentre il secondo anno si aggiudica la piazza d’onore dietro Giorgio Pantano,guidando per il team I Sport e ottenendo 2 vittorie (Montecarlo e Silverstone),3 pole e 6 podi.
Nel frattempo il brasiliano ha modo di testare la Honda con buone risultanze e sembra in grado di prendere il posto di Barrichello,ma il costruttore giapponese abbandona la F1 lasciando il team nelle mani di Ross Brawn che,vista la contemporanea abolizione dei test,preferisce confermare l’esperto Rubens nella squadra che dominerà la stagione conquistando entrambi i titoli.
Bruno deve “accontentarsi” di un 2009 nella Le Mans Series,affrontata col team Oreca, e il treno della F1 sembra essere definitivamente passato. (altro…)

Heidfeld,posto a rischio?

Pubblicato: 27 luglio 2011 da peppe1981 in formula 1
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Il sedile di Nick Heidfeld sembra iniziare a scottare.
Chiamato a sostituire Robert Kubica gravemente infortunatosi prima dell’inizio del mondiale,il pilota tedesco era stato scelto per la sua esperienza,in grado, nelle aspettative del team, di fargli guidare la squadra nella valorizzazione di una monoposto che si annunciava competitiva,di indirizzarne correttamente lo sviluppo,di massimizzarne il potenziale senza commettere errori offrendo un rendimento affidabile e costante, di fare da “chioccia” al team mate Petrov.
Obiettivi a quanto pare disattesi, almeno stando alle parole pronunciate da Eric Boullier,team principal della Lotus Renault GP: “Sono decisamente deluso da Nick, non ha raggiunto la leadership che volevamo, non ha conquistato il team”.
In effetti se consideriamo i risultati di questa prima metà di campionato, possiamo notare che Heidfeld porta a casa solo 2 punti in più del (molto) meno esperto Petrov (pilota pagante lo ricordiamo),evidenziando soprattutto una difficoltà in qualifica,dove perde il confronto col russo 7 volte su 1o (altro…)