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Motorsportrants ha traslocato. Vi aspettiamo QUI

Dopo il Rookie Orientation Test il programma della 500 miglia di Indianapolis prosegue con le prime due sessioni di prove libere, che hanno visto scendere in pista tutti i piloti tranne Bourdais e Katherine Legge del team Dragon (la squadra ha lasciato i motori Lotus ed è in procinto di accordarsi con la Chevrolet).
Molti driver si sono alternati su più vetture, visto che ad Indianapolis la procedura di qualificazione prevede che ogni team elegga per ogni pilota due monoposto (una come “titolare”, l’altra come muletto). Inoltre ad Indianapolis risulta qualificata la vettura e non il pilota, questo vuol dire che un pilota che è riuscito a qualificare la sua vettura può essere sostituito in vista della gara da un altro driver (quest’ultimo, però, sarà retrocesso in ultima posizione).
Questa possibilità fa si’ che compagni di squadra possano guidare la stessa vettura anche nel corso delle prove libere, scambiandosi opinioni e sensazioni in modo da trovare il giusto set-up. Per esempio Marco Andretti, oltre alla sua Dallara n.26, ha guidato anche la n.25 di Ana Beatriz, che parteciperà alla Indy 500 con il team di Michael,papà di Marco. (altro…)

Will Power completa a San Paolo il suo personalissimo triplete: vince per il terzo anno consecutivo in Brasile,si aggiudica l’hat trick del punteggio (pole,vittoria e maggior numero di giri in testa) e porta a casa il terzo successo di fila di questo 2012 che gli permette di consolidare la leadership in campionato (+45 sul team mate Castroneves) e di prolungare la striscia vincente di Penske e Chevrolet (4 vittorie su 4 in questa stagione). (altro…)

Will Power ha conquistato la pole della São Paulo Indy 300, quarto appuntamento stagionale del campionato IndyCar. Continua dunque il dominio del team Penske e dei motori Chevrolet, che finora hanno conquistato 4 pole su 4 e 3 vittorie su 3.
Vedremo se qualcuno sarà in grado di spezzare questo monopolio, a partire magari dal duo del team Ganassi Franchitti-Dixon, che si sono piazzati alle spalle di Power (Dario,in particolare, è sembrato rivitalizzato chiudendo a soli 4 centesimi dal poleman). Completano la fast six Hinchcliffe (sempre presente tra i primi sei in qualifica quest’anno), Hunter-Reay e Justin Wilson. (altro…)

Per un pelo! Will Power trionfa a Long Beach portando a casa la seconda vittoria consecutiva, che lo proietta in testa al campionato.
Un successo maturato in un finale thrilling nel quale l’australiano, costretto a risparmiare carburante per arrivare fino in fondo senza effettuare ulteriori soste, è riuscito a precedere di un soffio un Simon Pagenaud in fortissima rimonta.
Il francese, autore di una diversa strategia, viaggiando con gomme nuove e soprattutto potendo spingere a tutta non avendo problemi di consumo, negli ultimi giri aveva recuperato un distacco superiore ai 14 secondi ed era giunto ormai in scia al leader della gara. Un solo giro in più e lo avrebbe sicuramente superato, sia perchè la differenza di passo era notevole, sia perchè ormai Power era veramente al limite con il carburante.
Non si tratta però di una questione (solo) di buona sorte: Power ha guidato benissimo, rimontando dalla dodicesima posizione in griglia (dovuta alla penalizzazione che ha riguardato tutti i motorizzati Chevrolet),ha compiuto ottimi sorpassi e ha tenuto un ritmo importante anche nelle fasi in cui era in modalità “save fuel”, riuscendo a gestire il carburante meglio di piloti che avevano rifornito dopo di lui.
In questo và dato merito anche al motore Chevrolet, che in gara si è presa una bella rivincita dopo il brutto colpo dei problemi di affidabilità che avevano comportato la sostituzione di tutti i propulsori con conseguente arretramento in griglia.
Chevrolet in tre gare ha ottenuto tre pole, tre vittorie e tre giri più veloci : in questa statistica a farla da padrone è il team Penske, che finora ha monopolizzato le pole e le vittorie.
Smacco per la Honda: non è riuscita a vincere neanche qui. Eppure i suoi piloti occupavano le prime 9 posizioni in griglia per effetto delle penalizzazioni. (altro…)

E’ una griglia di partenza sconvolta dalla penalizzazione di ben 14 piloti, quella della trentottesima edizione del Grand Prix di Long Beach.
Si è resa necessaria, infatti, la prematura sostituzione di tutti i motori Chevrolet (11) e dei Lotus di Bourdais, Legge e Servia: è scattato di conseguenza l’arretramento di 10 posizioni per tutti loro.
Il miglior tempo in pista è stato ottenuto da Briscoe, che scatterà dunque dalla piazza undici: l’australiano, però, ha ottenuto in ogni caso il punto aggiuntivo e il premio in denaro che spetta all’autore della pole (che gli viene dunque attribuita nelle statistiche). (altro…)

Dopo anni di grande tranquillità ed equilibrio durante il periodo del monomotore Honda, l’ IndyCar sperimenta un clima di sospetti, polemiche e accuse reciproche con il ritorno del confronto tra i motoristi.
Il nuovo regolamento, che ha introdotto i nuovi propulsori V6 turbo da 2.2 litri di cilindrata, stabilisce che il contratto di fornitura di motori per l’intera stagione costi 690000 dollari a vettura (al cambio attuale circa 526717.56 euro).
Cio’ evidentemente al fine di contenere i costi: giusto per avere un’idea lo scorso anno la fornitura costava 250000 dollari in più all’anno rispetto a questa stagione.
Il contratto prevede la fornitura di 5 motori: il tutto è parametrato su una percorrenza stagionale di 10000 miglia tra test e week end di gare. Ne consegue che i motori sono concepiti (o meglio dovrebbero essere concepiti) per avere una durata media di 2000 miglia. (altro…)

Brutta tegola in casa Chevrolet: tutti i propulsori del motorista americano dovranno essere sostituiti a Long Beach a causa di un non meglio precisato problema tecnico.
Il difetto era stato individuato durante il controllo del motore di Hinchcliffe, che, come abbiamo anticipato ieri, avrebbe dovuto cambiare propulsore: Chevrolet a quel punto ha deciso di verificare tutti gli altri motori e ha scoperto che tutti presentavano lo stesso problema, di qui la decisione di rimpiazzare tutte le unità (11 in totale).
In base al combinato disposto degli articoli 15.3.1 e 15.6.1.1 del regolamento IndyCar, se un motore viene sostituito prima di aver raggiunto il chilometraggio minimo (cioè 2976.65 Km, pari a 1850 miglia) scatta una penalizzazione, che consiste nell’arretramento di 10 posizioni in griglia di partenza:ne consegue che tutti i piloti Chevrolet saranno penalizzati a Long Beach.
Si tratta di: (altro…)

Il circuito, i precedenti e i record. L’IndyCar è in pista questo week end per il terzo appuntamento stagionale. Il calendario propone un vero e proprio “must”: il “Toyota Grand Prix of Long Beach”, giunto alla sua edizione numero 38. Long Beach, città della California situata nella parte meridionale della contea di Los Angeles e bagnata dall’Oceano Pacifico, ha ospitato negli anni prima la Formula 5000, poi la la F1 (dal 1976 al 1983), quindi la Cart/Champ Car (dal 1984 al 2008), infine l’Indycar (dal 2009 in poi).
Il circuito è un cittadino ricavato principalmente dalle strade che circondano il Long Beach Convention Center: caratteristico soprattutto l’ultimo settore con il tornantino finale che immette sul famoso “rettilineo curvilineo”. (altro…)

Power si riscatta. A St. Petersburg aveva ottenuto la pole e dominato la prima parte della gara, poi un piccolo errore e una strategia non particolarmente azzeccata lo avevano relegato al settimo posto finale.
In Alabama aveva iniziato forte il week end dominando la prima sessione di libere (l’unica sull’asciutto), poi gli era stato cancellato il miglior tempo nel secondo segmento delle qualifiche (perchè ottenuto in regime di bandiere gialle) col risultato di essere costretto a partire nono.
Insomma non proprio un inizio fortunato di stagione. E invece Power ha reagito alla grande in gara, cogliendo il suo secondo successo consecutivo a Barber con un mix di strategia (legata all’uso delle gomme), di velocità e di opportunismo (leggi capacità di approfittare dei problemi altrui nei rispettivi pit stop). (altro…)

La pioggia ha condizionato la seconda sessione di libere dell’Honda Indy Grand Prix of Alabama spingendo i piloti a girare poco o a non scendere affatto in pista (tra questi anche quelli del team Penske), visto che per il resto del fine settimana si prevedono meteo favorevole e asfalto asciutto.
Tra i piloti che hanno comunque deciso di cimentarsi in pista, il più veloce è risultato Takuma Sato, che ha percorso appena 3 giri, ma ha azzeccato il momento giusto dato che successivamente è aumentata l’intensità della pioggia. (altro…)

La nazionalità australiana non è l’unica cosa che li lega. Casey Stoner e Will Power hanno (almeno) un’altra caratteristica in comune: l’uno in MotoGp, l’altro in IndyCar (quando non si corre sugli ovali) sono i piloti più dotati dal punto di vista della velocità pura, ossia la capacità di andare subito forte, più forte degli altri non appena scendono in pista, o meglio ancora l’abilità di trovare immediatamente il limite. Poi magari nel corso del week end o in gara gli altri riescono piano piano ad avvicinarsi o anche a fare meglio, lavorando sull’assetto, sul passo oppure attraverso la strategia o una migliore gestione delle gomme, ma questa loro attitudine li rende a modo loro speciali.
La prima sessione di libere di Barber ha confermato questo schema ormai consolidato, infatti in vetta alla classifica troviamo proprio Power, che precede il compagno di squadra (e vincitore di St. Petersburg) Castroneves di 2 decimi, un distacco che può sembrare ridotto, ma che assume un’altra portata se pensiamo che la pista è lunga meno di 4 Km, che il giro si percorre in poco più di 70 secondi e che,escluso Power, abbiamo 17 piloti racchiusi in un secondo. (altro…)

“C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole,anzi d’antico” recita l’incipit della poesia “L’aquilone” di Giovanni Pascoli: parafrasando il poeta possiamo dire che quest’anno molto è cambiato in IndyCar (telaio,motori,piloti,squadre…), ma c’ è qualcosa che sembra non cambiare mai, d’antico appunto.
Ci riferiamo a Will Power: quando si corre sugli stradali il pilota australiano è sempre li’, sempre protagonista, molto spesso in testa al gruppo. L’alfiere del team Penske ha tenuto fede alla sua nomea e ha fatto sua la prima pole dell’anno sul cittadino di St. Petersburg, Florida, conquistando il punto che spetta all’autore del miglior tempo in qualifica.
Sarà una prima fila tutta Penske, con Ryan Briscoe piazzatosi in seconda posizione in una Fast six completata dal duo di Andretti, composto da Hunter-Reay e Hinchcliffe, dal terzo Penske, Helio Castroneves, e da Pagenaud, primo “Hondista” dopo 5 motori Chevrolet. Ma il francese, come anticipato nel report sulla terza sessione di libere, dovrà arretrare di 10 posizioni sulla griglia di partenza proprio per aver sostituito il propulsore.
La sesta piazza va dunque a Scott Dixon, mentre gli altri piloti di Ganassi scatteranno dalla nona (Franchitti) decima (Rahal) e ventiduesima posizione (Kimball). (altro…)

Simon Pagenaud, francese del team di Sam Schmidt, è il primo pilota ad incappare nella nuova penalità frutto della fine della monofornitura di propulsori in IndyCar e del conseguente ritorno della competizione tra motoristi: la norma 15.6.1 del regolamento sportivo stabilisce che, esclusa l’ipotesi di rottura del motore, il propulsore non può essere sostituito prima di aver raggiunto un chilometraggio minimo (1850 miglia pari a circa 3000 km), pena una sanzione di 10 posizioni di arretramento in griglia di partenza.
Motivi precauzionali hanno spinto il team Schmidt ad operare la sostituzione dopo le libere di ieri (nelle quali erano emersi dei problemi al motore Honda) ed ecco che è scattata la penalità.
Pagenaud, però, ha reagito alla grande, trasformando in carica positiva il disappunto per la sanzione ricevuta e ottenendo il miglior tempo della terza ed ultima sessione di prove libere, preludio alla prima sessione di qualifica della stagione. (altro…)

Nuovo telaio, nuovi motori, nuovi piloti, nuove livree: il campionato 2012 inizia il prossimo 25 marzo a St. Petersburg e noi vogliamo proporvi le immagini delle 26 vetture che saranno al via della stagione.
Un modo per imparare a riconoscere (noi per primi) i protagonisti della serie, in modo da seguire con maggiore cognizione di causa le diverse fasi di gara.
Cominciamo col campione in carica Dario Franchitti (Chip Ganassi Racing, Dallara-Honda, numero 10): dopo il salto troverete il resto dello schieramento.Qual’è la vostra livrea preferita? (altro…)

C’è ancora la firma di Scott Dixon sull’ultima giornata dei test IndyCar a Sebring: con 51.7938 il pilota neozelandese ha migliorato il crono del giorno precedente, stabilendo il giro più veloce dei 4 giorni sul tracciato della Florida (il vincitore della Indy 500 2008 è stato tra l’altro l’unico a scendere sotto i 52 secondi).
Alle sue spalle si è confermato il compagno di squadra Dario Franchitti, che era stato il più rapido nella sessione mattutina e continua a lavorare soprattutto sul posizionamento del pedale del freno all’interno della sua Dallara DW12. (altro…)