Harvick festeggia l'ennesimo successo da "The Closer", ustin Edmonds/Getty Images for NASCAR
Kevin Harvick tiene fede al suo soprannome anche a Charlotte, conquistando in extremis la Coca Cola 600, che passerà alla storia come la gara NASCAR più lunga i sempre, grazie al finale in regime di green-white-checkered che ha aggiunto due giri ai 400 canonici. “The Closer” ha acciuffato la terza vittoria stagionale scavalcando sul rettilineo finale Dale Earnhardt Jr., rimasto a secco proprio all’ultima curva dell’ultimo giro e mai così vicino a interrompere una striscia negativa che invece sale a 105 gare. Per il portacolori del Richard Childress Racing si tratta di un risultato ottenuto ancora una volta in una situazione sfavorevole, conducendo soltanto due giri al comando sui 400 complessivi.
La 600 miglia del North Carolina si è svolta con una prima parte dominata principalmente da Edwards e Kenseth, con l’inserimento per una ventina di giri di un Denny Hamlin consistente. Intorno al giro è cominciata una sequenza di 7 gialle (14 quelle totali) piuttosto ravvicinate, che ha impedito al lotto dei concorrenti di sgranarsi fino al giro 310. Da quel momento la risalita delle Ford, quelle di Kenseth e Biffle soprattutto, è stata inesorabile e ha trovato opposizione soprattutto in Jeff Gordon e Kasey Kahne. Al giro 344 la gialla causata da Kyle Busch ha mandato tutti ai box per quella che poteva essere l’ultima sosta della serata, sebbene un po’ stiracchiata dal punto di vista dei consumi, e la gara è ripartita con Gordon a condurre, scavalcato subito da Biffle. La Ford #16 del Roush Fenway Racing è rimasta al comando fino alle battute finale, quando in molti hanno risentito proprio dei consumi e sono stati costretti a fermarsi per un rabbocco.
Newman, Martin e Gilliland messi KO da un incidente al giro 301, Jerry Markland/Getty Images for NASCAR
A quel punto, quattro giri dalla bandiera a scacchi, è arrivata provvidenziale una gialla causata dal cedimento del motore della #48 di Jimmie Johnson, che stava rimontando dopo una penalità rimediata ai box, che ha messo le basi per un finale in green-white-checkered. Kahne, Hamlin, Earnhardt e Harvick non sono rientrati ai box, scommettendo in pratica su un unico tentativo di finire la corsa, e hanno cercato in ogni modo di risparmiare benzina. Harvick ha addirittura trovato l’aiuto del compagno di team Paul Menard, che lo ha spinto, in regime di gialla, per consentirgli di spegnere il motore e risparmiare un minimo di benzina.
La mossa si è rivelata determinante, perché i rallenamenti avvenuti al restart hanno causato il caos nelle retrovie del gruppo, caos di cui ha fatto le spese soprattutto Jeff Burton, ma non l’uscita di un’altra bandiera gialla.
Dale Earnhardt Jr. sembrava involato, tra le grida del pubblico, a cogliere la vittoria, quando è rimasto a secco in curva 4. Harvick ne ha approfittato per piombare per primo sotto la bandiera a scacchi, seguito da Ragan, dal redivivo Joey Logano, da Kurt Busch e da un ottimo AJ Allmendinger. Ambrose, Earnhardt, Smith, Reutimann ed Hamlin hanno completato la top-10
In classifica Carl Edwards conserva 36 lunghezze di vantaggio su Harvick, che ha scavalcato Johnson al secondo posto. Al quarto posto resta Dale Jr, mentre scende di due posizioni Kyle Busch, ora quinto, seguito da Kenseth, Bowyer, Stewart e Newman. Si accorcia la classifca fuori dalla top-10, con Biffle a soli 10 punti dalla zona Chase ed Hamlin 4 punti più indietro.
Pit stop per la crew della #29 a Charlotte, ohn Harrelson/Getty Images for NASCAR
Cosa abbiamo visto a Charlotte
Richard Childress Racing – per quel bicchiere di benzina che gli ha consentito di scavalcare Dale Earnhardt Jr. nel finale, Kevin Harvick deve ringraziare soprattutto Paul Menard, che lo ha spinto in regime di bandiera gialla, mentre la #29 restava a motore spento, quel tanto che è bastato da concretizzare un vantaggio determinante. Anche questo è lavoro di squadra.
Dale Earnhardt Jr – convincente dal primo all’ultimo metro, l’uomo di Kannapolis è andato vicinissimo a cogliere quel successo che gli manca dal 2008. Lui e Steve Letarte possono comunque essere soddisfatti della forma mostrata e sperare di spezzare la maledizione quanto prima. Jr. occupa stabilmente la quarta posizione in classifica, ma una vittoria contribuirebbe non poco a mettere in cassaforte un posto nella Chase per la #88. Dale sapeva che si trattava di un tentativo alla “o la va o la spacca”, tanto che ha dichiarato di essere stato fortunato a rimediare una settima piazza perché la benzina sarebbe dovuta finire un paio di giri prima. La sconfitta brucerà anche meno ma è necessario continuare a remare. (altro…)