Oggi voglio proporvi un pezzo scritto da un nostro caro amico e collaboratore. Si chiama Daniele e oltre ad essere un grandissimo designer (che ci sta aiutando con la grafica del nuovo sito, il logo è sua creazione) è anche un grande appassionato di motorsport e di corse americane. Daniele lo potete seguire su twitter @
DanSanfy13 . Oggi ci propone una sua idea, una sua realizzazione per rendere più sicuri gli abitacoli indycar dopo il terribile incidente di Las vegas.La sciamo parlare Daniele e la sua creazione.
“Siamo reduci da una settimana nera per il mondo del motorsport. Inutile dire quanta tristezza ci ha lasciato la perdita di due ragazzi che si sono spenti nel pieno svolgimento della loro passione. Una passione per quel fascino irresistibile che solo la velocità emana. Un fascino che nasconde il suo lato peggiore, oscuro e così cinicamente pronto a mietere le sue vittime. Abbiamo perso due ragazzi per colpa di una serie di incredibili combinazioni. Sono stati spesi litri e litri di inchiostro, in questi giorni, a proposito della sicurezza durante le gare sulle piste di tutto il mondo. Si è detto qualsiasi cosa e si è pensato a un sacco di soluzioni lampo. A volte queste reazioni scomposte, in cui si cercano invisibili killer, si cercano colpe, si cercano scuse, servono a scacciare i propri fantasmi che puntualmente appaiono quando avvengono simili avvenimenti.
L’incidente avvenuto a Las Vegas a metà ottobre che ha portato via Dan Wheldon ha riproposto tutti i limiti di un tema mai sufficientemente sviluppato come la sicurezza. Per quanto si possa fare sembra sempre che manchi qualcosina. Abbiamo visto auto volare letteralmente dopo essere decollate sulle ruote posteriori di altre macchine. Abbiamo visto rottami incendiarsi dopo aver colpito le barriere. Abbiamo visto auto non riuscire a rallentare per via dei freni ghiacciati (certo, sugli ovali è un problema visto che non si usano). Abbiamo visto come le reti metalliche di contenimento riescano a strappare dall’auto pezzi di carrozzeria, di carbonio, parti metalliche e quant’altro. Abbiamo visto il palo di supporto delle reti impattare con il casco di Dan Wheldon. Tutta la collezione di tutto ciò che va evitato si è palesato sotto gli occhi di tutti sul tracciato nel Nevada.
Così i piloti, gli addetti ai lavori, i fans, tremendamente addolorati per il dramma vissuto hanno cominciato a chiedersi cos’altro va fatto per assicurare la vita dei piloti. Sicuramente in ottica 2012 la IndyCar ha studiato alcune soluzioni sicuramente interessanti che dovrebbero limitare il rischio “decollo” grazie agli orrendi, ma necessari, bumpers posteriori. Ma basterà?